Quando si coltivano i pomodori nell’orto domestico, la potatura e la sfemminellatura sono operazioni essenziali che non devono essere trascurate. Molti appassionati di orticoltura si concentrano principalmente su irrigazione, concimazione e raccolta, ma ignorare queste pratiche può compromettere gravemente sia la crescita della pianta sia la quantità e la qualità dei frutti prodotti. Eliminando rami superflui e foglie basali, si favorisce una migliore aerazione, si riduce il rischio di malattie fungine e la pianta può concentrare le proprie energie esclusivamente sulla fruttificazione.
Cos’è la sfemminellatura e perché è fondamentale
La sfemminellatura consiste nell’eliminazione dei rami ascellari che si sviluppano tra il fusto principale e le foglie del pomodoro. Questi rami, detti comunemente “femminelle”, crescono vigorosamente, ma non producono fiori né frutti: la loro presenza porta la pianta a disperdere energia, a discapito dei pomodori già formati. Effettuando questa operazione regolarmente, sin dalle prime settimane di vita della piantina, si garantisce che le risorse idriche e nutritive vengano indirizzate esclusivamente ai frutti principali, favorendo una crescita sana e un raccolto più abbondante.
Eseguire la sfemminellatura quando i rami sono ancora piccoli evita ferite e stress alla pianta, mantenendo il pomodoro in uno stato vegetativo ottimale. È importante, però, sospendere la potatura dei rami ascellari nei mesi più caldi dell’anno, come luglio e agosto, per garantire una parziale ombreggiatura ai frutti ed evitare scottature solari, secondo le buone pratiche consigliate dagli esperti.
La potatura: come e perché farla
La potatura dei pomodori viene fatta principalmente per:
- Prevenire *malattie fungine*: togliendo le foglie basali e che toccano il terreno, si riduce la probabilità di diffusione di patogeni che prolificano in presenza di umidità e scarsa aerazione.
- Favorire la circolazione dell’aria tra le piante, evitando coperture eccessive che possano causare muffe e marciumi.
- Stimolare la pianta a dedicare la propria energia alla formazione e maturazione dei frutti, invece che alla produzione di vegetazione secondaria.
La potatura va eseguita con strumenti puliti e affilati, come delle buone forbici da giardinaggio, per evitare di danneggiare il fusto principale o le infiorescenze. Rimuovere le foglie che accartocciano dal basso verso l’alto permette alla pianta di ossigenarsi per tutta la stagione vegetativa, conservando vigore e resistenza.
Gli errori più comuni che bloccano la crescita e rovinano il raccolto
Oltre a trascurare la potatura e la sfemminellatura, diversi errori possono penalizzare la crescita dei pomodori:
- Annaffiature eccessive o scarse: i pomodori hanno bisogno di acqua regolare, ma non amano i ristagni; una mancanza improvvisa causa arresto dello sviluppo, mentre un eccesso porta a marciumi radicali.
- Scelta di terriccio errato: terreno povero di sostanze nutritive o troppo compatto impedisce una crescita sana; l’ideale è lavorare il suolo integrando compost maturo o letame (compost).
- Mancanza di sostegni: i pomodori necessitano di tutori verticali per sostenere il fusto e mantenere i frutti sollevati da terra, favorendo una maturazione uniforme e riducendo il rischio di malattie.
- Nessun controllo delle erbe infestanti: la competizione di graminacee e altre erbe sottrae nutrienti e acqua, ostacolando lo sviluppo delle piantine.
- Raccolta effettuata in modo errato: la raccolta deve essere delicata e fatta preferibilmente nelle ore più fresche, utilizzando forbici affilate per recidere con precisione il peduncolo senza schiacciare o ferire il frutto.
Trascurare questi aspetti non solo rallenta la crescita, ma abbassa la produttività complessiva, producendo frutti piccoli, malformati o soggetti a deterioramento precoce.
Raccolta mirata: come e quando raccogliere i pomodori
Un raccolto di qualità dipende anche dal momento in cui si decide di raccogliere i frutti. I pomodori vanno raccolti quando sono a piena maturazione, ossia quando la buccia mostra una colorazione omogenea, tipica della varietà coltivata. Raccoglierli prematuramente può impedirne il pieno sviluppo del sapore, mentre una raccolta ritardata espone i frutti a rischio di marciume. I pomodori continuano a maturare anche dopo la raccolta, ma è preferibile coglierli nei giorni non troppo caldi per evitare stress ai frutti, dal momento che l’alta temperatura interrompe la produzione di licopene, senza il quale la buccia rimane verde. Proprio il licopene è il pigmento responsabile della tipica colorazione rossa dei frutti di pomodoro.
Quando raccogliete i pomodori, ricordate di non ammassare i frutti in contenitori profondi o sporchi, e fate attenzione a non ammaccarli: i pomodori danneggiati marciscono più rapidamente e non sono adatti alla conservazione.
Brevi consigli pratici per un raccolto abbondante
- Eseguite sempre sfemminellatura e potatura nei tempi corretti.
- Concimate il terreno ad ogni ciclo produttivo, preferendo fertilizzanti organici.
- Monitorate costantemente l’irrigazione, evitando ristagni e siccità.
- Mantenete il controllo su parassiti e malattie, specialmente evitando la formazione di zone umide sulla pianta.
- Raccogliete i frutti con precisione ed attenzione, sfruttando forbici ben affilate e contenitori puliti.
- Utilizzate tutori verticali e legate i fusti man mano che crescono per evitare piegature e rotture.
Attuare queste semplici ma fondamentali pratiche garantisce una crescita equilibrata delle piante di pomodoro e assicura un raccolto sano e abbondante, proteggendo il lavoro di tutta la stagione e valorizzando al massimo il potenziale produttivo dell’orto domestico.








